Salerno 02.10.2025
LETTERA APERTA ALLA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO on. Giorgia Meloni
PEC: presidente@pec.governo.it
e per conoscenza: ORGANI DI INFORMAZIONE
e per conoscenza ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI
Gentile Presidente (Cara Giorgia), il Governo e il Centrodestra che lo sostiene godono della fiducia della maggioranza degli Italiani che apprezzano l’impegno, la concretezza, il pragmatismo e la velocità decisionale, il tutto riconducibile alla tua guida, primo Presidente del Consiglio donna. Da Caivano all’incremento occupazionale, dallo spread al minimo al maggiore controllo dell’immigrazione illegale, sono tante le tue buone scelte per affrontare le moltissime fragilità e criticità italiane. Sei riuscita poi, in breve tempo, a modificare in positivo l’immagine dell’Italia all’estero ottenendo rispetto e attenzione verso l’intero nostro Paese; un successo incredibile soprattutto se rapportato sia alla “informazione” (giornali,tv e social) che quotidianamente privilegia omicidi, violenze e scandali, sia alle sconsiderate dichiarazioni di alcuni dei tanti leader dell’opposizione. L’informazione spesso ignora o comunque non dà lo spazio che merita alle infinite positività presenti in ogni settore culturale, economico, produttivo e sociale; altrettanto ignorati sono i REALI DIRITTI DELLE PERSONE.
Cara Presidente molti tra gli italiani che ti apprezzano e sostengono non comprendono alcune posizioni del Centrodestra che appaiono retrograde se non di appiattimento su quelle ecclesiali. Da ateo ho profondo rispetto verso chi ha il dono della Fede e, quindi, verso tutte le religioni in primis per quella Cattolica; nutro però molte riserve sulla scarsa trasparenza che caratterizza le Istituzioni che le governano. Negazione dei diritti e delle uguaglianze di genere, pedofilia, bilanci e patrimoni per nulla chiari, beni nascosti per ragioni non solo fiscali, ammanchi e sperperi e per l’Islam perfino il sostegno al terrorismo. Da componente dell’Associazione Luca Coscioni conosco bene le tragiche storie di vita di molti; da Piergiorgio Welby a Martina Oppelli sono troppe le persone che dopo atroci sofferenze hanno scelto di porre fine alla propria vita come farò io stesso un giorno se fossi colpito da tale crudele destino. Ti chiedo, certo che lo farai appena ti sarà possibile, nel rispetto di questi e dei tanti altri che scelgono la riservatezza, una riflessione sui disegni di legge in discussione al Parlamento sul fine vita; su temi così sensibili non dovrebbero prevalere logiche di schieramento e sudditanze religiose ma esclusivamente il riconoscimento dei DIRITTI DI CIASCUNO. Un eventuale appiattimento sulle posizioni del Vaticano sarebbe di fatto poco rispettoso della nostra laicità e poi profondamente offensivo verso i diritti di tanti che hanno sofferto e soffrono di patologie ancor oggi incurabili. Non aggiungo altro e ti saluto con affetto Antonio Paravia.
Ex senatore della Repubblica (XV e XVI LEG.) www.antonioparavia.it
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